Quali tendenze hanno caratterizzato il comparto delle finestre da tetto a livello mondiale nel primo semestre del 2014, e sotto quali aspetti il mercato italiano è parso rispecchiare i trend internazionali o differenziarsi da quest’ultimi? Ne discutiamo con Jacek Kulpa, Direttore Export del Gruppo FAKRO, vale a dire del secondo player mondiale nel settore delle finestre da tetto, e con Bruno Pernpruner, che è alla guida dell’azienda FAKRO in Italia.
Mr Kulpa, lei che è Direttore Export del Gruppo FAKRO e che è dunque responsabile per 47 paesi a livello globale, ci può indicare quali tendenze si sono affermate nelle diverse aree nel primo semestre del 2014?
In generale, i primi mesi del 2014 sono stati contraddistinti da un sensibile incremento della domanda rispetto al 2013. Si è osservato un concreto aumento di richieste e, soprattutto, di ben determinate tipologie di prodotto: soluzioni fuori standard in primis, ma anche finestre ad alta efficienza energetica in grado di ridurre le perdite di calore, e più genericamente prodotti di fascia alta. Un’ulteriore, diffusa tendenza è stata inoltre il rafforzamento della crescita delle finestre per tetti piatti, richieste non solo nelle aree in cui storicamente il loro utilizzo è avvenuto di frequente ma anche in quelle zone che non erano prima solite farne uso, in linea con l’affermarsi dei nuovi concept progettuali.
Un ultimo importante trend del quale è necessario trattare è l’incidenza in alcuni paesi del mercato relativo alle ristrutturazioni: mentre nella “nuova Europa”, nonché nei paesi emergenti, si sta affermando sempre maggiormente il segmento delle nuove costruzioni, nella “vecchia Europa”, dove si è edificato massicciamente in passato, a farla da padrone sono le riqualificazioni.
E l’Italia, Mr Pernpruner, rispecchia questi trend o ha avuto differenti sviluppi?
Li rispecchia abbastanza: anche sulla penisola si è registrato un aumento della richiesta di prodotti d’alta gamma o con prestazioni elevate soprattutto in termini di efficienza energetica, anche se in Italia siamo forse un po’ meno attenti all’isolamento rispetto all’estero perché lo associamo ancora erroneamente solo al riscaldamento, quando al contrario esso è molto performante anche in termini di risparmio nell’attività di raffreddamento.
Certamente invece l’Italia fa parte di quella “vecchia Europa” di cui parlava prima Mr Kulpa, trainata non più dal nuovo bensì dalle ristrutturazioni. A sostenere il settore delle riqualificazioni è innanzitutto l’età matura di un numero significativo di costruzioni che necessitano di interventi importanti, anche per quanto concerne le finiture. Non è inoltre da dimenticare, a riguardo, il ruolo degli incentivi fiscali che hanno sicuramente contribuito ad offrire al segmento uno slancio in più.
Mr Kulpa, ha notato particolari cambiamenti nell’atteggiamento e nelle esigenze del consumatore finale in quest’ultimo anno? Si è evoluto, a livello mondiale, rispetto al passato? Sotto quali aspetti?
Viviamo ormai in un villaggio globale, dove le notizie vengono divulgate e recepite in tempo reale e con possibilità di accesso costante a tutte le informazioni, grazie alla diffusione di internet e del mobile. Questo nuovo scenario, che va concretizzandosi giorno dopo giorno in maniera sempre più definita, ha inevitabilmente mutato anche il nostro mercato e i nostri consumatori. Il cliente è oggi più preparato, più aggiornato e approccia il prodotto con idee molto chiare, in termini di necessità, prestazioni o anche normative. E’ inoltre estremamente attivo, sempre alla ricerca sul web di informazioni il più possibile esaustive, tanto che non accade di rado che utenti di un paese arrivino a reperire approfondimenti tecnici relativi ad un prodotto anche su piattaforme di altri paesi. Questo nuovo cliente è inoltre più disinvolto anche nel contatto diretto con le aziende, oggi enormemente semplificato anche dalla presenza dei Social.
E lei, Mr. Pernpruner, cosa ci dice del consumatore italiano? Ha i tratti di quello straniero o differisce da quest’ultimo?
In Italia il cliente si è fortemente evoluto, esattamente come nel resto del mondo. Anche qui, ci si informa moltissimo via web e, sempre via web, si richiedono contatti e preventivi. Ormai, quasi la totalità del volume di richieste giunge a noi tramite internet.
Mr. Kulpa, nel contesto di questo mercato, l’azienda FAKRO quali risultati ha ottenuto nei primi sei mesi dell’anno?
Vi sono alcuni paesi che hanno messo a segno ottimi risultati – come Francia, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Polonia e Italia – mentre altri, sovente in concomitanza con vicissitudini di natura politica, hanno riconfermato il dato dello scorso anno o hanno leggermente peggiorato la loro prestazione; è il caso ad esempio della Russia, sulla quale hanno avuto ingenti ripercussioni i disordini politici succedutisi in Ucraina. In generale, possiamo affermare che in quasi tutti i paesi FAKRO si è rivelata in linea con gli obiettivi prefissati di incremento del proprio share, migliorando dunque le proprie performances rispetto all’anno precedente non solo in termini di volumi ma anche di quote di mercato.
E in Italia Mr. Pernpruner, come si è sviluppata FAKRO all’interno della penisola e delle singole regioni?
In Italia, il mercato si è sviluppato a macchie di leopardo: alcune zone vanno bene mentre altre soffrono, per cui non si può generalizzare un dato. Nel primo semestre in ogni caso, la nostra azienda ha riconfermato il trend di crescita delineatosi dal nostro ingresso sul mercato italiano ad oggi.
Mr Kulpa, il noto economista Jeremy Rifkin sostiene si sia di recente avviata una nuova fase economica, basata sulla riqualificazione energetica quale fonte di grande ricchezza per i prossimi 40 anni. Come si pone FAKRO in relazione a ciò?
FAKRO è un’azienda moderna, vocata al futuro e perfettamente in grado di sposare questo nuovo scenario. Da anni ormai, uno dei principali obiettivi del nostro Centro Ricerche in Polonia, all’interno del quale operano 100 ingegneri, è quello di ideare prodotti sempre più performanti in termini non solo di estetica, confort, sicurezza e prestazioni tecniche, ma anche di efficienza energetica nonché salvaguardia ambientale.
In soli 20 anni FAKRO è divenuto il secondo player nelle finestre da tetto a livello mondiale, arrivando in alcuni paesi a conquistare la leadership. Mr Kulpa, lei pensa che l’enorme spinta propulsiva iniziale sia destinata pian piano ad esaurirsi o che al contrario FAKRO abbia i numeri per migliorare ulteriormente la sua grande performance?
Non ci consideriamo arrivati e non intendiamo fermarci. Oggi FAKRO detiene il 15% del mercato globale ma nelle varie aree abbiamo valori differenti: in alcuni paesi siamo leader ma in altri risultiamo ancora sotto la media. L’obiettivo è dunque ridurre la distanza che ci separa dal primo operatore del mercato e innalzare il nostro share in diversi paesi, quali ad esempio l’Italia, la Francia e la Germania. Punteremo a ciò, continuando ad investire come sempre in qualità, innovazione nonché massima apertura e trasparenza verso il cliente: ogni anno, sono infatti circa 2000 i clienti che invitiamo con orgoglio da tutto il mondo a visitare la nostra sede produttiva in Polonia. E’ un momento di contatto per noi fondamentale, in cui il cliente può toccare con mano ogni singolo caposaldo della nostra filosofia.
E in Italia Mr. Pernpruner? Sappiamo che Il 2013 si è chiuso per FAKRO Italia in maniera estremamente positiva. Dobbiamo aspettarci un’ulteriore ascesa del brand per il 2014?
Per quanto riguarda il 2014, ci aspettiamo che FAKRO possa essere protagonista di un’ulteriore ascesa. In Italia ancora non abbiamo raggiunto la quota media di mercato del Gruppo e, per questo, anche se siamo in costante evoluzione dal nostro ingresso sulla penisola, dobbiamo continuare a crescere e ad essere sempre più presenti e incisivi sul mercato.
A metà strada fra Roma e il Lido di Ostia, a brevissima distanza dalla via Ostiense, New Motors propone un vasto assortimento di vetture delle migliori case automobilistiche. La nuova sede della concessionaria, ampia circa 2.000 metri quadrati e prevalentemente dedicata alla show room e agli spazi per l'accoglienza dei clienti e la vendita, è stata recentemente ristrutturata con la realizzazione di un nuovo portone d'ingresso concepito espressamente per valorizzare l'immagine dell'azienda.
Valter Malagnino è Amministratore di New Motors dalla sua fondazione, avvenuta nel 2008: “Siamo una società giovane e dinamica, nata dalla mia personale passione per il mondo delle quattro ruote e dallo stretto contatto con guidatori attenti e altrettanto appassionati.
Ci occupiamo della vendita di auto usate garantite e a “km zero” dei più importanti marchi nazionali e internazionali, con buoni risultati. Attualmente la proposta spazia dai principali marchi italiani (Abarth, Alfa Romeo, Maserati, Ferrari, Fiat) a quelli stranieri più prestigiosi (ad esempio Audi, Bentley, BMW, Jeep, Land Rover, Mercedes Benz, Rolls Royce, Porsche) e diffusi (Citroen, Mazda, Nissan, Renault, Volkswagen, etc.).
L'usato di alto livello è sempre allettante, di conseguenza impegniamo molte energie e risorse nella ricerca e nella scelta dei prodotti. Il mercato è in continua e rapida evoluzione e questo ci permette di consigliare il cliente nell'acquisto o, anche, nella locazione dell'auto, per il tempo libero come per il lavoro.
A questa attività aggiungiamo numerosi servizi finanziari, leasing e assicurativi, l'assistenza post-vendita personalizzata, l'officina meccanica e carrozzeria per clienti abituali e occasionali, l'installazione di impianti satellitari oltre a pratiche automobilistiche, revisioni e controllo dei gas di scarico, soccorso stradale 24 ore su 24, montaggio ganci traino e così via...”
Da quanto tempo vi siete trasferiti nella nuova sede?
“Abbiamo traslocato nel nuovo edificio nel settembre 2013, dopo aver curato nel dettaglio la progettazione e la realizzazione dei nuovi ambienti, con l'obiettivo di offrire efficienza, comfort e immagine ai nostri clienti. Abbiamo prestato particolare cura alla riqualificazione dell'ingresso, che presenta oggi un'ampia parete vetrata nella quale è stato inserito il portone sezionale Hörmann trasparente.
Siamo estremamente soddisfatti di quanto abbiamo realizzato, in particolare del portone che, con il sistema fisso di supporto, occupa gran parte della facciata. Il progetto del portone è stato sviluppato in stretta collaborazione con la società RATI per coniugare estetica, affidabilità e prestazioni, proprio come avviene per le automobili che trattiamo quotidianamente. Quando me lo chiedono, non manco mai di consigliare ai miei clienti un portone Hörmann!”
Il portone installato presso la sede New Motors di Roma è un modello ALR Vitraplan (dimensioni 4.500 per 4.000 mm), variante del rinomato portone ALR 40 con ampie aree vetrate. Le lastre di rivestimento sono riportate a filo e risultano perfettamente complanari, mentre il profilo del telaio è nascosto per non disturbare l'effetto trasparente.
Il portone è inserito in una più ampia composizione che ne riprende le caratteristiche formali, con due porte laterali che consentono in passaggio pedonale anche in caso di chiusura. L'insieme restituisce un particolare tocco di eleganza all'intera composizione, particolarmente indicata nel caso di edifici moderni rappresentativi.
Dal punto di vista tecnico, oltre alla motorizzazione WA 400 A 445, il portone è dotato di fotocellule EL 51, spallette tubolari di sostegno e imbotti di finitura in lamiera di alluminio elettrocolorata in nero.
I portoni ALR Vitraplan possono raggiungere dimensioni massime di 8.000 mm (larghezza) per 7.000 mm (altezza). Presentano prestazioni in classe 3, per resistenza al vento e impermeabilità all'acqua (a 70 Pa), e in classe 2 per la permeabilità all'aria. L'abbattimento acustico è pari a 19 dB, mentre l'isolamento termico è pari a 3,2 W/m2K (per superfici di 25 m2). Le vetrate possono essere fornite con tonalità in colore grigio e marrone.
La sicurezza notturna è affidata al vecchio portone scorrevole con lamiera a punta di diamante presente tutt’ora in facciata.
Il progetto e la realizzazione sono stati curati direttamente dalla società RATI, concessionaria Hörmann (agente Arduino Ortolani)
Progetto RATI S.a.s.
Produttore Hörmann
Portoni sezionali ALR Vitraplan
Concessionario RATI S.a.s.
Agente Arduino Ortolani
Specialista nei sistemi di chiusura e simbolo della qualità “Made in Germany”, il Gruppo Hörmann ha partecipato alla realizzazione di una delle più importanti costruzioni sportive di quest’anno: lo stadio Maracanã di Rio de Janeiro. Sul noto Gruppo tedesco, sinonimo di competenza e affidabilità, hanno puntato gli architetti dell’impresa Fernandes Arquitetos & Associados, che si sono occupati della progettazione e della costruzione dell'imponente stadio, impiegando quasi mille porte in acciaio del maggior produttore di porte e portoni in Europa.
Le chiusure Hörmann installate nello stadio brasiliano sono i modelli multiuso per esterno D45 e D65, e quelli per interno ZK, tutti realizzati in acciaio, insonorizzati e disponibili a uno o due battenti.
Le porte ZK si caratterizzano per robustezza e resistenza all’usura, elevate capacità di coibentazione termica, protezione anti-scasso, versatilità e design accattivante. Sono disponibili a richiesta nelle varie tonalità della gamma RAL, in ulteriori finiture “tipo legno”, nella versione acciaio inox, nonché con finestrature. I colori di tali porte si contraddistinguono per la verniciatura a polveri d’alta qualità con finitura opaca e liscia. A doppia parete (spessore di 40 mm), queste porte sono estremamente silenziose e sono contraddistinte da una serratura ad incasso costruita secondo DIN 18251, classe 3, predisposta per cilindro profilato.
Solide e sicure, le porte D45 sono adatte a tutti i contesti in cui si richieda una porta robusta e affidabile, tanto nell’industria e negli esercizi commerciali quanto nelle abitazioni private.
Un viaggio alla scoperta dell’eccellenza produttiva del Gruppo Hörmann: questa è l’esperienza che hanno intrapreso 18 rivenditori italiani della nota azienda, sinonimo nel mondo di chiusure civili e industriali di elevata qualità. Gli scorsi 26, 27 e 28 agosto i concessionari del Bel Paese hanno infatti avuto l’occasione di visitare due tra i più importanti stabilimenti produttivi del Gruppo – Ichtershausen e Brandis - nel contesto di un tour rivelatosi un’importante proposta in termini non solo di know how ma anche di condivisione dello spirito di gruppo e senso di appartenenza.
“La nostra azienda crede molto nel ruolo del rivenditore, al punto da considerarlo come un vero e proprio alleato, con il quale condividere politiche, strategie ed azioni di lunga durata – ha dichiarato il Direttore Commerciale di Hörmann Italia Edoardo Rispoli. Da questo ideale di fondo è nata l’iniziativa, che ha saldato ancora di più il legame tra le sezioni produttive e quelle commerciali. Abbiamo voluto far toccare con mano la storicità, l’etica, l’eccellenza tecnologica, la sensibilità verso la tutela ambientale e la tensione costante alla massima qualità dell’azienda, mostrando passo dopo passo le singole fasi produttive – dalla lavorazione delle materie prime alla composizione del prodotto finito – nelle due imponenti realtà di Ichtershausen e Brandis”.
In entrambi gli stabilimenti, i partner italiani sono stati accolti dai rispettivi Product Manager dai quali sono stati accompagnati nella visita agli impianti. La sede di Ichtershausen, plant a cui i concessionari si sono recati mercoledì 27 agosto, si estende su una superficie di 80.000 mq e conta 400 addetti diretti. Annualmente, tale stabilimento produce mezzo milione di portoni sezionali da garage commercializzati poi in tutta Europa. Il giorno successivo, giovedì 28, i rivenditori hanno visitato la sede di Brandis, che dispone di un areale di 200.000 mq e di una superficie produttiva di 40.000 mq, dedicata alla produzione di porte d’ingresso ThermoPro, porte per interni ZK/OIT, porte multiuso MZ e porte antincendio Quadro. Qui operano 210 operatori e, ogni anno, vengono realizzate circa 700.000 porte.
“Dal punto di vista pratico – ha commentato Rispoli – abbiamo contribuito a migliorare le competenze dei nostri collaboratori, svelando loro la genesi e le peculiarità produttive di prodotti che si trovano quotidianamente a presentare ai clienti di tutta Italia”.
Nei tre giorni trascorsi all’estero, alcune occasioni conviviali hanno alternato le visite agli stabilimenti, dando spazio a simpatici momenti di aggregazione tra gli stessi rivenditori. Durante la trasferta, i visitatori hanno fatto tappa a Erfurt, città fondata da Bonifacio nel ‘741, scoprendo gli scorci più caratteristici della città e la sua interessante storia, per poi concludere la serata con una vivace cena in un locale tipico. Il giorno successivo, dopo Ichtershausen, il gruppo è proseguito per Lipsia, facendo visita alla città e cenando al ristorante “Auerbachskeller”, frequentato - si narra - dal giovane Goethe, il grande letterato tedesco, quando era ancora studente, alla ricerca della giusta ispirazione per la sua opera massima: il Doctor Faust.
“Questo viaggio in Germania – ha concluso il Direttore – non sarà un’esperienza isolata. Il tour ci ha consentito di individuare tempi e modalità adeguate per lo svolgimento, permettendoci di definire un format che sarà sicuramente riproposto ad altri gruppi di concessionari.”
Sempre più spesso si progettano edifici ad alta efficienza energetica, che consentano di ridurre le perdite di calore e di risparmiare sulle spese di riscaldamento. In risposta a questo evidente trend, l’azienda FAKRO propone la più ampia gamma di finestre ad elevato isolamento termico ad oggi presente sul mercato.
“Ogni serramento appartenente a questa speciale gamma – spiega Bruno Pernpruner, Direttore di FAKRO Italia – è caratterizzato da un differente livello prestazionale, per soddisfare le più svariate esigenze della clientela. Queste particolari finestre per mansarda hanno infatti coefficienti termici che variano da 1,3 a 0,58 W/m2K. In sostanza, siamo in grado di proporre serramenti idonei per differenti casistiche, dall’abitazione ideata con buoni valori isolanti sino alle case passive.”
Fiore all’occhiello della linea di finestre FAKRO ad alta efficienza energetica è il modello FTT U8 Thermo, ad oggi il serramento con performance più elevate - in termini di coibentazione termica – a livello mondiale.
“Installata con il raccordo EHV-AT Thermo, la finestra da tetto FTT U8 Thermo ha un coefficiente Uw=0,58W/ m²K ed ha ottenuto per questo il certificato del Passivhaus Institut – approfondisce il Direttore di FAKRO Italia. Questo serramento è proposto a bilico, ma con l’asse di rotazione posizionato al di sopra della mezzeria del telaio della finestra. Il modello FTT U8 è dotato inoltre di vetrocamera passivo, composto da quattro vetri temperati (vetro esterno temperato, due vetri intermedi temperati basso emissivi e un vetro interno temperato sempre basso emissivo), e presenta un sistema quadruplo di guarnizioni che implementano l’ermeticità.”
Impreziosita dalla maniglia Elegant, posta nel punto più facilmente raggiungibile del serramento, questa finestra FAKRO ha un battente che, oltre a poter ruotare di 170°, è fornito di un sistema di bloccaggio in grado di agevolare notevolmente le operazioni di pulizia, rendendole al contempo più sicure.
Proposta in differenti dimensioni, dalla più piccola di 55x98 cm alla più ampia di 134x140 cm, la finestra FTT U8 Thermo è realizzata in legno di pino accuratamente selezionato, impregnato sottovuoto (metodologia più efficace di molti altri sistemi d’impregnazione, in grado di rendere il legno resistente anche alle muffe più insidiose) e rifinito con due mani di vernice acrilica.
“Come tutte le chiusure FAKRO – conclude Bruno Pernpruner – anche questo serramento è dotato di una superficie vetrata molto ampia che è possibile dotare di molteplici accessori FAKRO sia interni che esterni e presenta l’innovativo sistema di fissaggio delle cerniere topSafe, utile a rafforzare la costruzione della finestra, per una maggiore resistenza contro l’effrazione.”
Bedani è uno dei marchi più importanti nel settore della produzione dei prosciutti. Nello stabilimento, situato nel comune di Sant'Agostino, la sapienza e l'attenzione della tradizione si affiancano alla qualità e alla sicurezza dei processi industriali, lungo tutto il ciclo della lavorazione: disossatura, salatura, stagionatura, confezionamento e distribuzione.
Al pari di molte altre attività industriali, anche l'azienda Bedani è stata colpita dal terremoto dell'Emilia Romagna del 2012. L'evento ha messo in risalto la ferma volontà dei titolari di porre rimedio al più presto ai danni subiti, continuando il percorso di potenziamento della produzione già avviato prima del sisma. Abbiamo chiesto ad Arturo Bedani, Direttore commerciale, quali iniziative sono state intraprese per riprendere la produzione a seguito del terremoto e quali sono, oggi, le prospettive dell'azienda.
“A seguito del terremoto del 20 maggio 2012 la sede aziendale ha subito diversi danni alle pavimentazioni, per effetto del fenomeno di liquefazioni dei terreni che ha colpito la località di San Carlo, dove è ubicato lo stabilimento. Fin dal giorno stesso, grazie all'aiuto dei nostri dipendenti, ci siamo adoperati per ripulire completamente i pavimenti, dai quali era emersa sabbia, per permettere la ripresa delle attività produttive nel più breve tempo possibile. Da anni, infatti, la nostra azienda è fornitrice dei più grandi gruppi distributivi in Italia, con servizi capillari su tutto il territorio: l'interruzione degli approvvigionamenti avrebbe creato non pochi problemi ai nostri clienti.
Dopo la messa in sicurezza dei locali e la ripresa della produzione, sono iniziate le opere di ristrutturazione per ovviare ai danni provocati dal terremoto. Parallelamente abbiamo continuato a lavorare al previsto ampliamento dello stabilimento, portando la superficie a circa 5.000 metri quadrati coperti. In questo nuovo edificio sono oggi ospitati i nuovi reparti per la produzione di affettati con tecnologie estremamente all'avanguardia nel settore.”
Clemente Cristofori, geometra incaricato della realizzazione dell'ampliamento, ha seguito anche le opere di ristrutturazione successive all'evento sismico.
“Da quarantacinque anni lo studio si occupa di progettazione civile e industriale, oltre a tutte le attività connesse in ambito catastale, antincendio, acustico, etc., grazie a numerosi collaboratori specializzati. Il rapporto con il Prosciuttificio Bedani è consolidato dal 1994: quando è avvenuto il terremoto stavamo infatti lavorando alla costruzione dell'ampliamento, destinato a ospitare due nuove linee di confezionamento. Le scosse hanno lesionato soprattutto i fabbricati esistenti, in particolare il laboratorio e il locale spedizioni. Nel giro di pochi giorni siamo riusciti a ripristinare le condizioni di sicurezza indispensabili alla ripresa della produzione, provvedendo poi all'esecuzione di una serie di adeguamenti strutturali secondo le normative più recenti in ambito antisismico.
Il progetto originale dell'ampliamento prevedeva la posa del portone Hörmann ALR F42 Vitraplan che, secondo la nostra esperienza in altre commesse, è un prodotto gradevole alla vista e soprattutto efficiente e affidabile. Dopo l'evento sismico abbiamo deciso di utilizzare altri prodotti Hörmann anche per il ripristino dei fabbricati danneggiati. Il servizio di assistenza è estremamente qualificato e, fra l'altro, ci supporta nella risoluzione delle diverse problematiche connesse ai progetti.”
Il portone Hörmann installato presso l'ampliamento del Prosciuttificio Bedani è del modello ALR F42 Vitraplan, composto da 5 telai per 2 specchiature ciascuno, abbinato a un elemento laterale fisso nel quale è stata inserita una porta pedonale per l'uscita di sicurezza, dotata delle medesime finiture e di maniglione antipanico.
Si tratta di un prodotto di eccellente design, nel quale i telai in alluminio di colore grigio e le superfici vetrate presentano un gioco di trasparenza e riflessione della luce che conferisce un'immagine accattivante e, al contempo, discreta. Le dimensioni complessive del portone sono: 3.810 (larghezza) per 3.650 (altezza) mm, a fronte di dimensioni massime pari a 7.000 (larghezza) per 6.000 (altezza) mm.
La motorizzazione installata è del tipo WA300 S4 con quadro comando, dotato di sblocco rapido d'emergenza e di un sezionatore generale, con l'aggiunta di una costola di sicurezza SKS con optosensore che affianca il sensore di sforzo e di apertura/chiusura con movimento rallentato, già in dotazione al dispositivo motorizzato.
La fornitura è stata gestita direttamente dal distributore Hörmann Paolo Saretto, titolare dell'agenzia Agedil - Servizi in Edilizia di Santa Maria Maddalena, in provincia di Rovigo.
Committente Prosciuttificio Bedani SpA
Località Sant'Agostino (Ferrara)
Portone sezionale Hörmann
Modello ALR F42
Agenzia Agedil - Servizi in Edilizia
Agente Paolo Saretto
E' stato da poco ultimato in Polonia, in una località nella provincia di Malopolskim, su disegno dell’architetto Jakub Potoczek, un interessante esempio di come sia possibile declinare le istanze più astratte e le tecnologie più innovative.
L’oggetto in questione è una villa, posta in un contesto collinare privo di rimandi urbani e completamente immerso nella natura.
L’apparente indifferenza, con cui l’oggetto si dispiega sul territorio, oltre il naturale declivio che guarda a est, crea l’occasione per un’articolazione al contrario, quasi come se fosse il terreno a disegnare la composizione architettonica.
Le linee della realizzazione sembrano nascere direttamente dal suolo su cui poggiano e al quale si legano tramite gli elementi naturali inseriti nel progetto. Materiali tradizionali come il basamento in legno della terrazza e la muratura in pietra a spacco si uniscono infatti alle tecnologie ultramoderne dell’acciaio inox e delle superfici in lamiera e delle aperture trasparenti, creando un involucro architettonico formato da due livelli ben distinti: un corpo tradizionale su cui si innesta una struttura rivestita in acciaio inox, in un rapporto che mantiene il proprio carattere su un piano concettuale ma sembra non essere di questo mondo.
Le forme curvilinee della copertura in lamiera e le forme tridimensionali della struttura in acciaio inox conferiscono al volume della realizzazione una maggiore fluidità e rendono la villa un edificio moderno capace di lasciare nel paesaggio un segno inconfondibile ma non dissonante.
Il segno caratterizzante di questo progetto è però l'ampia serie di finestre – orizzontali e verticali strette e lunghe di varie forme e dimensioni – disposte in modo irregolare tra i pannelli di facciata come fossero frutto di tagli casuali destinati a evocare “concetti spaziali” di fontaniana memoria.
Tali finestre sono state realizzate da FAKRO, azienda divenuta in poco più di 20 anni il secondo player mondiale nelle finestre da tetto e in grado di proporre, accanto alla già ampia gamma di prodotti, anche soluzioni personalizzate.
L’innesto tecnologico delle aperture vetrate contribuisce in modo determinante a proiettare il senso di questo abitare ad un livello contemplativo che funziona sia nel suo rapporto dall’esterno verso l’interno, con la facciata principale che sembra ritrovare un linguaggio squillante, sia dall’interno verso l’esterno, dove gli spazi minuziosamente misurati vivono nella visione panoramica della natura circostante.
Se di giorno l’edificio resta impenetrabile, di notte al contrario offre uno spunto interessante, mostrando le proprie viscere con una visione del tutto peculiare, una sorta di danza di luci che si accende al calar del sole.
La versatilità dei prodotti FAKRO trova la sua più alta espressione nelle soluzioni fuori standard che, nella villa di Potoczek, si concretizzano in un’infinita varietà di formati, dai rombi, ai trapezi, sino agli archi e ai triangoli. Nell’edificio, queste speciali finestre FAKRO hanno inoltre il pregio di risultare complanari alla superficie dell’involucro accompagnandosi ai più svariati materiali di finitura esterna. Nella villa di Potoczek, grazie al supporto tecnico di FAKRO, è stato possibile rivestire le finestre fuori standard in contropendenza, con lo stesso acciaio inox che abbraccia l’intera superficie del tetto, per un risultato omogeneo e continuo, dove la funzione tecnologica segue esattamente la forma del progetto originale. L’agile sagoma dell’edificio dialoga con le aperture vetrate che presentano un rivestimento metallico di solo 1 millimetro di spessore.
Com’è stata accolta la “casa storta” a Żeleźnikowej?
Quando ho iniziato la costruzione della "casa storta" a Żeleźnikowej, vicino Nowy Sacz, la peculiare forma dell’edificio ha subito catalizzato l’attenzione di passanti e residenti. Alcuni scommettevano fosse un nightclub, altri propendevano per una nuova cappella di qualche culto religioso, altri ancora erano del parere si trattasse di una concessionaria automobilistica. Nessuno aveva preso in considerazione l’idea che potesse essere una particolarissima villa unifamiliare che Jakub Potoczek, un designer di Nowy Sacz, aveva progettato per se stesso.
Richiede molto coraggio costruire una casa così stravagante in un piccolo villaggio di montagna come questo?
Un architetto non deve aver timore di concretizzare le proprie visioni semplicemente perché deviano dai canoni generalmente proposti. La mia casa ha generato grande interesse sin dall’inizio. Nel tempo, gli abitanti di Żeleźnikowej hanno accettato l’eccentrica costruzione; in più, la villa è divenuta oggi una meta per i turisti che visitano la regione Sądeczyzna anche per vedere questo edificio dalle fattezze strane e un po’ naif.
Ha definito la sua casa come una “variazione sulle montagne”.
Usando il linguaggio dell’astrazione architettonica, si può dire che io abbia armonizzato il paesaggio esistente. L’intero blocco della costruzione fa riferimento ad una solida roccia. È un cubo rotato, incastonato nella forma astratta di un’ardesia arenaria. Il tetto è una combinazione di fogli di metallo arrugginiti e di acciaio inossidabile.
La mia casa esprime la necessità di trarre spunto dalla tradizione paesaggistica che interviene nel progetto come una semplice mescolanza con il tema progettuale, con la chiara volontà di non voler progettare un edificio di tipo classico con tetto spiovente.
Questo progetto deve senz’altro aver richiesto un team speciale di professionisti…
Contrariamente alle apparenze, non è stato difficile trovarne uno. Ho ingaggiato una squadra di operai edili del vicino piccolo paese di Cieniawa. Erano professionisti comuni, costruivano case tipiche, normali, ma quando ho parlato loro della villa assolutamente fuori dagli schemi che avrei voluto realizzare, l’hanno presa come una sfida. Nella mia casa non ci sono angoli retti, tutto è curvo o ovale. Le scale che portano al secondo piano sono del tutto insolite: è una campata unica che usa molto più acciaio che cemento; grazie a questo, i gradini sono spessi solo 9 cm. Anche il salotto prevedeva una sovrapposizione sferica assolutamente peculiare. Di certo, in virtù di tutto questo, i disegni bidimensionali non sarebbero bastati e l’intero lavoro non sarebbe stato possibile senza il collega che ha eseguito le visualizzazioni tridimensionali con precise sezioni trasversali.
La protagonista della sua casa è indubbiamente la luce. Questo può essere attribuito alle finestre da tetto del tutto fuori dal comune, fuse nella struttura del tetto in acciaio che richiama chiaramente lo skyline delle catene montuose. Creare queste finestre deve essere stata una grande sfida. È stato difficile trovare il produttore giusto?
Ho inoltrato il progetto ai due più grandi produttori di finestre da tetto e unicamente FAKRO ha risposto. Avevo scelto quest’azienda per la qualità dei prodotti proposti ma anche per l’incredibile versatilità: avevo capito sarebbero stati in grado di realizzare anche gli ordini più inusuali, qualsiasi soluzione fuori standard. Quando il team dell’azienda si è presentato a casa mia, sono rimasto stupito che nessuno rimanesse sorpreso da nulla. Hanno agito da veri professionisti. Oltre a ciò, mi è stato offerto un prezzo ragionevole e un servizio comprensivo di tutto.
Quanto ha impiegato FAKRO a realizzare le sue visioni architettoniche? Ogni finestra ha una forma diversa e, in più, nel tetto vi è un complicato sistema di combinazioni di finestre che deve essere sicuro e funzionale…non deve essere servito poco tempo.
E’ stato tutto fatto velocemente e professionalmente. Entro due sole settimane i progetti erano pronti e, dopo un mese, il team FAKRO ha installato le finestre. Ovviamente in fase produttiva si è resa necessaria qualche lieve variazione rispetto alle mie idee progettuali, ma il concept da me creato è stato interamente preservato.
La grande sfida per FAKRO è stata progettare e produrre finestre del tutto inusuali ma che al contempo occorreva avessero un elevato grado di funzionalità. Sembra incredibile da credere ma nonostante questi serramenti non abbiano angoli retti, si aprono benissimo.
Insomma, questa realizzazione ha dato del filo da torcere a FAKRO..
Sì, certo: le mie finestre hanno un’anima molto diversa da quelle concepite per le abitazioni tradizionali ma a casa mia non c’è posto per le soluzioni standard. La vera sfida per i progettisti di FAKRO è stata innanzitutto rendere complanari le superfici utilizzando un foglio di metallo con uno spessore di solo 1 mm, come da progetto. Una sfida ancor più grande è stata inoltre rendere complanari anche le superfici intorno alla finestra che tocca quasi il camino ed entra nella pendenza del tetto, rompendo la superficie in due parti. E’ proprio in questo disassamento che sono situate le finestre che formano la grande area vetrata nella copertura. Tale intervento è un vero capolavoro e, anche durante le piogge più torrenziali, posso essere certo di non avere alcuna infiltrazione all’interno della mia casa.
La sua casa è la prova di quanto lei ami essere diverso e di quanto la diverta andare contro i trend architettonici attuali.
È vero, ed è proprio per questo motivo che alcuni mi detestano mentre altri amano le mie visioni e mi incoraggiano. Le strutture che costruisco causano sempre un’ondata di discussioni, com’è accaduto a Rytro, o a Spytkowice
E’ stato assegnato a FAKRO, in Slovacchia, il premio Superbrands 2014. Realtà internazionale che si propone di identificare i marchi più forti, conosciuti ed apprezzati nei diversi mercati, Superbrands insignisce da 20 anni, col proprio “certificato d’eccellenza”, i brand più significativi sulla scena mondiale. Riferimento “super partes”, ad oggi presente in oltre 80 paesi del mondo, questa organizzazione è divenuta nota per la qualità del proprio operato, nonché per la competenza e professionalità dei Superbrands Councils, nominati miratamente in ogni singolo paese e composti da titolari di imprese, esperti di marketing e comunicazione, editori, ricercatori e rappresentanti del mondo accademico.
“Per la nostra azienda – sostiene Slawomir Gawlik, FAKRO Group Marketing Director – questo riconoscimento ha un grandissimo valore: è la testimonianza di come, in poco più di 20 anni, FAKRO sia divenuto un brand apprezzato a livello globale. E’ anche la conferma di quanto valga l’impegno che, giorno dopo giorno, l’azienda profonde al fine di progettare e realizzare prodotti di qualità estremamente elevata, caratterizzati da un alto grado di innovatività e sicurezza, nonché ideati prestando la massima attenzione agli aspetti energetici e ambientali. Per questo premio – conclude Slawomir Gawlik – desideriamo ringraziare i nostri clienti, che ci hanno preferiti sul mercato; i nostri fornitori, che ci aiutano ogni giorno a migliorare il valore delle nostre proposte; infine, tutti i nostri dipendenti che, con il loro lavoro quotidiano sul campo, contribuiscono sensibilmente allo sviluppo di tutto il Gruppo FAKRO.”
Da sempre vocata alla qualità, in tutte le sue espressioni, Hörmann Italia ha di recente ottenuto, da parte dell’organismo notificato Siciv srl, la certificazione OHSAS, il cui acronimo sta per Occupational Health and Safety Assessment Series. Risultato del lavoro congiunto di Enti di Normazione Nazionali, Enti di Certificazione e consulenti esperti in materia, tale certificazione è stata sviluppata per rispondere ad una precisa domanda del mercato che chiedeva uno standard univoco per i Sistemi di Gestione della SSL. Emanata dunque dal BSI nel 1999 in conformità ai principi indicati nella specifica BS 8800, vale a dire la Guida ai Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori edita nel 1996 dal British Standards Institution, la certificazione OHSAS (successivamente rivista nel 2007) definisce i requisiti per un sistema di gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori (SGSSL) ed attesta l'applicazione volontaria, all'interno di un'organizzazione, di una metodologia che permette di garantire un adeguato controllo in termini di Sicurezza e Salute dei Lavoratori, oltre al rispetto delle norme cogenti.
“Gli standard dell’azienda in termini di Sicurezza e Salute dei Lavoratori – spiega Stefano Tuccio, Amministratore Delegato di Hörmann Italia – sono ormai da anni estremamente elevati. Abbiamo però voluto l’attestazione di tale mirata gestione da parte di un ente terzo che potesse ufficializzare il nostro operato e trasmetterci nuovi obiettivi nonché procedure operative ancora più valide ed efficienti.”
“Lo standard OHSAS – prosegue Stefano Tuccio – coinvolge in maniera allargata non solo i dipendenti dell’azienda, ma anche i fornitori, i clienti, le squadre di installazione e i centri di assistenza. Questa certificazione – conclude l’AD – ci qualifica ulteriormente e rappresenta un valore aggiunto notevole per tutti i nostri clienti: progettisti, imprese e privati. Non è un caso se negli appalti di fornitura sempre più spesso oggi vengono richiesti modelli organizzativi per la sicurezza come l'OHSAS 18001.”
Versatili, tecnologicamente evolute nonché caratterizzate da un piacevole impatto estetico, le scale retrattili FAKRO offrono valori di trasmittanza termica che non trovano ad oggi paragoni sul mercato italiano.
“Nel nostro paese – spiega il Direttore di FAKRO Italia, Bruno Pernpruner – la scala per soffitta non viene consuetamente vissuta come un prodotto che debba isolare, quando, al contrario, essendo utilizzata a delimitazione di un involucro riscaldato, è fondamentale che essa offra determinate garanzie proprio in termini di efficienza energetica. Per questo motivo, FAKRO ha realizzato un’intera gamma di scale retrattili con coefficienti di isolamento termico elevati.”
Caratterizzata da diversi modelli – dal sezionale in legno allo scorrevole a due pezzi, dal tipo a forbice a quello a pezzi in metallo – la gamma di scale retrattili FAKRO presenta valori Uw tra 0,76W/m2K e 1,1W/m2K.
“Si tratta di coefficienti estremamente interessanti – approfondisce l’Ing. Raffaele Sala, consulente CasaClima. In termini di efficienza energetica infatti, già le scale con valore Uw di 1,1W/m2K garantiscono un buon isolamento termico, paragonabile a quello offerto da un buon serramento a doppio vetro. Nell’ampia gamma di scale retrattili FAKRO – aggiunge il consulente CasaClima – è inoltre presente il modello LTK Thermo, contraddistinto da un coefficiente Uw di addirittura 0,76W/ m²K. Parliamo di un’ottima struttura super termoisolante e, per riprendere il paragone precedentemente proposto, similare in termini di efficienza energetica a un ottimo serramento con triplo vetro. E’ importante sottolineare anche che questa scala presenta un grado di ermeticità estremamente elevato ed è perciò in grado di offrire una tenuta all’aria considerevole, anche in edifici da sottoporre a Blower Door Test. Questa struttura è perfetta ad esempio per tutti gli edifici in cui l’escursione termica tra l’area abitata e la soffitta risulti notevole.”
“In virtù della qualità, degli elevati valori termici proposti e delle caratteristiche di tenuta all’aria – conclude l’Ing. Sala – la scala LTK Thermo in primis ma in generale tutta la gamma di scale retrattili FAKRO rappresentano senz’altro ottimi prodotti in caso di edifici certificati ad alte ed altissime prestazioni energetiche.