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Mercoledì, 30 Ottobre 2019 08:03

UCCA Dune Art Museum: il museo nascosto nella sabbia

Su una spiaggia tranquilla lungo la costa della Bohai Bay, nel nord della Cina, sorge un museo tra le dune di sabbia: l’UCCA Dune Art Museum.

Progettato dallo studio OPEN Architecture, l’UCCA Art Museum si sviluppa su un’area di 930 m² sotto una grande duna di sabbia formatasi in migliaia di anni grazie al vento che soffiava dal mare. La sua progettazione si ispira agli scavi che i bambini sono soliti fare sulla spiaggia e la sua struttura ricorda quella delle caverne primitive, che a loro volta ospitavano l’arte rupestre: il museo si trova infatti sotto la duna, creando tuttavia degli spazi interconnessi che emergono dalla sabbia proprio come caverne, le prime case degli uomini.

Il design risulta così semplice, puro, toccante, un ritorno alle forme primordiali.

Volontà dello studio di progettazione era proprio quello di preservare l’ecosistema vulnerabile delle dune, che grazie a questo museo rimarranno per sempre, mai livellate per creare spazio per gli sviluppi immobiliari dell'oceano, come è successo a molte altre dune lungo la costa.

Varcata la soglia del museo, dopo una piccola reception e un tunnel buio, lo spazio si apre all’improvviso nella più grande sala multifunzionale: un potente raggio di luce proveniente dal lucernario riempie lo spazio. Da qui si susseguono una serie di spazi contigui simili a celle, che ospitano i ricchi e variegati programmi del Dune Art Museum. Sono presenti infatti gallerie di diverse dimensioni, e un caffè dove rilassarsi guardando il mare.

Il museo è illuminato da grandi aperture sul soffitto, che consentono al visitatore di ammirare i mutevoli cambiamenti del cielo e del mare per tutto il giorno. Una scala a chiocciola conduce infatti a un belvedere sulla duna di sabbia, guidando così gli spettatori dall’oscurità delle gallerie/caverne del museo alla luce della spiaggia: è come un passaggio, dalla profonda e intima congiunzione tra anima e corpo alla comunione con la natura e arte.

La complessa geometria tridimensionale del guscio di cemento del Museo d'Arte di Dune è stata modellata a mano dai lavoratori locali a Qinhuangdao – alcuni dei quali erano ex costruttori navali -, utilizzando casseforme realizzate con piccole strisce lineari di legno e altri materiali. L’architetto ha scelto di mantenere questa struttura irregolare e imperfetta, per evidenziare ancora di più il maggior valore di questa costruzione manuale dell’edificio. Tutto di conseguenza è progettato inoltre su misura: le porte e le finestre, il banco della reception, il bancone del bar, così come i lavandini del bagno. I tavoli che si trovano nel cafè sono stati progettati dall’architetto stesso, in modo che la forma di ciascuno di questi corrispondesse a quella delle planimetrie degli otto spazi principali della galleria.

 

Per questa realizzazione nulla è stato lasciato al caso, nemmeno le superfici. Sono state utilizzate ben tre soluzioni Ideal Work®: Microtopping® per la parete, il soffitto e i lavabi del bagno, il balcone esterno, i tavolini del caffè, le scale e i tavoli all’aperto; Il pavimento alla veneziana Ideal Work® Lixio®, per il pavimento della galleria, della reception e del bar caffetteria; e Nuvolato Architop®, che con il suo stile industriale è stato scelto per rivestire il balcone interno.

Insieme, queste tre soluzioni, il vellutato Microtopping®, il raffinato e ricco Lixio® e il più graffiante Nuvolato Architop®, con i loro stile particolare hanno saputo dare movimento agli spazi mantenendo al contempo l’armonia del tutto.

 

CREDITS

Architetto: OPEN Architecture

Principals in Charge: LI Hu, HUANG Wenjing

Local Design Institute: CABR Technology Co., Ltd

Lighting Design: X Studio, School of Architecture, Tsinghua University, China +

OPEN Architecture

Lighting Control: Lutron

Fotografie: WU Qingshan

Gallery Skylight Sunshade: Silent Gliss International AG

Door Hardware: Dorma

Café Tables: Designed by OPEN Architecture

Café Chairs: Emeco

Outdoor Decking: WOODN

 

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Mercoledì, 30 Ottobre 2019 07:58

Bastano poche cose per essere completi

Vicino al centro di Seul, e più precisamente a Nuha-dong, dong appartenente al quartiere di Jongno-gu, definito da molti il volto e il cuore pulsante della Corea del Sud, si trova una piccola pensione che racchiude tutta la bellezza di questa cultura.

Progettata dallo studio Z-Lab, questa piccola abitazione di circa 30 metri quadrati esprime l’essenzialità della vita, la spiritualità e mostra come non sia sempre necessario avere grandi spazi per essere completi.

Secondo la cultura coreana la configurazione topografica dell’abitazione genera invisibili forze del bene o del male (gi), per cui le energie negative e positive (yin e yang) devono essere bilanciate. È proprio quello che il visitatore percepisce una volta varcata la soglia: equilibrio, armonia e silenzio.

La piccola abitazione risulta molto compatta ed è composta da piccole stanze che comunicano tra loro: giardinetto in stile tradizionale, un’ampia entrata ad ante scorrevoli che mostra un grande tavolo su cui celebrare la cerimonia del tè e uno “spazio d’acqua”, una vasca dentro cui immergersi per trovare serenità; se si prosegue a sinistra si trovano i luoghi del relax, uno spazio da dedicare alla lettura e alla meditazione e una camera da letto che si affaccia sull’esterno attraverso un’ampia finestra. Se invece si prosegue a destra si trova la stanza da bagno 

Nessuna sensazione di oppressione, ma anzi, la sapienza adottata per sfruttare a pieno la metratura disponibile fa respirare invece libertà, bellezza e natura. I materiali utilizzati sono naturali: spicca l’utilizzo del legno e della pietra, scelta come base del tavolo, scanditi da vasi di ceramica che contengono piccole piantine decorative nei vari angoli della casa.

A conferire continuità all’ambiente e ad ampliarlo visivamente Microtopping® Ideal Work®, la soluzione polimerico cementizia in grado di conferire agli spazi modernità e eleganza essenziale. Utilizzato nella colorazione White Microtopping riveste con sobrietà i pavimenti dell’abitazione, le pareti ed il bagno, risultando un perfetto sfondo neutro che esalta gli arredi e si abbina perfettamente ai materiali naturali presenti.

 

Designer: Z_lab

Ph: Texture on Texture

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Si trova in Belgio, vicino ad Anversa, incantevole città nelle Fiandre ed è un’opera di recupero industriale che lascia senza parole: da quattro vecchi silos in un'ex distilleria di malto recuperati da Axel Vervoordt Real Estate, è stato ricavato un appartamento di lusso, accogliente e moderno.

 Il progetto d’interior porta dal firma dell’architetto Arjaan De Feyter che ha completato la ristrutturazione dell’abitazione appartenente a una coppia con figli adulti; l'appartamento di 200 mq, situato al terzo piano è disposto su quattro dei tubi di cemento in cui si immagazzinava il cereale.

Collegato attraverso brevi corridoi, uno dei quattro tubi è stato convertito in un parallelepipedo a sezione quadrata per creare uno spazio con pareti dritte all'interno dell'appartamento. De Feyter ha voluto conservare il layout circolare della struttura creata dai tubi, inserendo solo due pareti dritte per creare quello che lui chiama una “pausa visiva”. 

Quando gli ospiti entrano nell'appartamento attraversano il primo silo, dove attraverso le pareti inserite, lo spazio è stato suddiviso in corridoio, studio e bagno. Il corridoio conduce al salone circolare situato nel secondo silo, dove le tende di lino che circondano il centro dello spazio ammortizzano i rumori, creando anche un ambiente di maggior privacy. Il silo a sezione quadrata ospita una cucina aperta e una sala da pranzo che si affaccia sul canale che scorre in prossimità.

L’uso dei materiali e delle cromie scelte è sapiente e gioca un ruolo primario nel creare un’atmosfera calda e naturale. I piani cucina realizzati su misura sono realizzati in lastre di marmo travertino color titanio, mentre gli armadi sono realizzati in legno, nel color cenere argentato, rifiniti con inchiostro ferrogallico e lucidati manualmente per mantenere il loro colore naturale.

Il terzo ed ultimo silo circolare che conduce dalla sala da pranzo è stato destinato all’area notte che comprende una camera da letto e un bagno, che sono divisi dalla seconda parete divisoria diritta.Sul lato della camera da letto, il muro si raddoppia come una serie di armadi componibili con porte sempre del medesimo color cenere argentato che introducono nella sala da pranzo.

In linea con la tavolozza monocromatica dell'appartamento, le pareti in cemento dei silos sono lasciate a vista, finite con una tecnica di pittura minerale, mentre per i pavimenti è stato applicato ovunque Microtopping, il rivestimento polimerico cementizio di Ideal Work: inserendosi con armonia e con un effetto di continuità nel contesto richiama l’effetto delle pareti e dona un tocco di raffinatezza agli ambienti, ampliando la percezione visiva degli spazi. 

Ogni dettaglio è stato studiato per creare uno spazio accogliente e naturale: dall’uso legno non trattato, ai particolari in ottone, all’effetto al grezzo delle pareti. In particolare, l’arredamento in legno di quercia nero è stato progettato da De Feyter in collaborazione con il designer Tim Vranken.

"Quell’atmosfera che desideravamo, l’abbiamo ottenuta - ha dichiarato l’architetto Arjaan De Feyter. La gamma di colori scelta ci ha permesso di dar forma a spazi tranquilli, sofisticati e riservati”.

Il recupero dell’appartamento rientra in un progetto più ampio di riqualificazione di un intero complesso che si trova in un grande parco verde, lungo una delle principali vie d’acqua di Anversa, l’Albert Canal, collegato al porto. Il progetto –voluto fortemente da Axel Vervoordt che all’interno ha anche la propria galleria -  è nato con l’intento di ricavarne una cittadella per la cultura, il lavoro, l’impresa, coniugando natura, sviluppo e qualità di vita.

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L’impatto sul paesaggio circostante è dolce e mai invasivo: la bellezza di questa villa anni’80 riqualificata è unica e sorprendente. Ti accoglie maestosa ed elegante nella natura morbida e lussureggiante tipica dei terrazzamenti degradanti delle colline catanesi che guardano il mare.

I lavori sono stati condotti con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto nell’ambiente nel quale l’edificio s’inserisce, attraverso un segno grafico mirato a ricongiungere piani sfalsati (a causa di una conformazione del suolo caratterizzata da pendenze).
Il concept progettuale è orientato alla massima integrazione del vecchio con il nuovo, da un lato valorizzando il patrimonio edilizio esistente, dall’altro dotando il nuovo costrutto innestato, con le più innovative tecnologie per l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. I materiali scelti sono perlopiù ecologici: naturali e riciclabili come il legno, la pietra, il metallo, il vetro.

L’intervento ha riguardato prevalentemente la zona del secondo livello della vecchia costruzione dove vi è stata una riorganizzazione degli spazi in funzione delle finestrature panoramiche disponibili: qui è stata ricavata la zona notte ed è stata creata la struttura nuova: la continuazione del corridoio di ripartizione integralmente realizzato in vetro segna l'innesto con la zona giorno contenuta in un nuovo volume costituito da una copertura dotata di pannelli fotovoltaici.

La struttura portante è realizzata in profili di acciaio collegati tra loro e alla sola platea in cemento, mediante piastre bullonate. L'involucro esterno è costituito sul lato a sud da pannelli prefabbricati rivestiti in legno verso l'esterno e con pannelli di gesso verso l'interno; i restanti tre lati vengono invece chiusi mediante doppie lastre di vetro con camera interna dotata di gas argon e profili minimal in alluminio a taglio termico.

La scelta di posizionare il nuovo corpo su una porzione di terreno particolarmente ombreggiata e sui terrazzamenti in pietra lavica, insieme all'utilizzo di materiali riflettenti su più lati ha consentito un inserimento armonioso nel contesto naturale ed al contempo un opportuno controllo dell'insolazione e dell'irraggiamento.

Un aspetto che rende meravigliosa la villa è la continuità quasi completa tra interno ed esterno che fluiscono l’uno nell’altro fondendosi senza cesure; come si può notare nel living e nella cucina dove la quasi completa apertura degli infissi elimina ogni separazione tra dentro e fuori ed amplia l’ambiente.

Una fusione ed una percezione di ampiezza degli spazi favorite anche dall’utilizzo di Microtopping applicato su pavimento radiante. Oltre a donare un effetto continuo, senza interruzioni, caldo e materico, il materiale Ideal Work, insieme al soffitto in legno assicura un ottimo comfort abitativo anche nel periodo invernale. Da non dimenticare il ruolo primario della luce naturale che, grazie alle grandi vetrate, illumina gli spazi ampiamente durante il giorno. 

Gli interni si presentano ariosi, luminosi, connotati da un minimalismo elegante e mai asettico in cui vengono particolarmente valorizzati, anche dal pavimento, i complementi d’arredo di design scelti.

I colori prevalenti sono chiari o neutri e si abbinano con stile al legno utilizzato per il soffitto, per alcune porzioni di pavimento e per il mobilio del bagno. 

Un altro elemento che sorprende per la sua imponenza scultorea, ma sempre ben armonizzata nel contesto è la scala esterna: una rampa di gradoni in pietra contenuti da lamiere di ferro grezzo; tale rampa consente l'accesso direttamente dal terrazzamento più basso in prossimità dell'ingresso pedonale al complesso abitativo.

 

 

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Situato alle pendici dell’Etna, nella località di San Giovanni La Punta (CT), il nuovo sport club Ekipe arricchisce con la sua imponenza un centro a lungo dimenticato caratterizzato da edifici tipicamente anni ’80. 

Riqualificare l’intera zona, creando “la casa dello sport e del wellness” è stato il motore che ha guidato la realizzazione di questo maestoso centro sportivo polifunzionale di 12.000 mq. Un ambiente dedicato a tutti, singoli e famiglie, e con un’ampia varietà di proposte: dalle piscine per gli sport acquatici, alle aree esterne con campi da calcio, alle sale fitness, zone relax e ristoro o di intrattenimento per i più piccoli.

 

L’intera opera, progettata dall’arch. Salvatore Puleo con la collaborazione dell’arch. Angela Catanese, si caratterizza per le linee geometriche e severe dalla matericità quasi grezza, che va a contrasto estetico con il concetto di ospitalità e comfort tipico dei centri polisportivi e di accoglienza.

La struttura esterna si compone di un’articolata costruzione, i cui volumi sembrano dividere il lotto in quattro parti, ricavando all’esterno un’area a parcheggio e tre campi da calcio outdoor.

Fulcro principale dell’idea progettuale è il corpo di fabbrica centrale, ampio e largo, costituito da un volume in cemento faccia a vista di 8 metri di altezza, leggermente inclinato quasi ad adagiarsi sul lieve dislivello al centro del lotto. Una regolare rigidità esteriore che contiene al proprio interno spazi differenti, che si incastrano fra di lotto in un articolato gioco di doppie altezze e tagli irregolari.

 

Gli ambienti interni, per la maggior parte comunicanti minimamente con l’esterno, si schiudono verso ridotti angoli a cielo a aperto, quasi a voler isolare il visitatore dal mondo esterno. Una scelta, questa, basata sull’implosione, sul voler progettare un fabbricato chiuso su sé stesso, un edificio che vive del suo interno e che dialoga con l’esterno solo tramite ricercati scorci che lasciano appena intravedere il contesto urbano in cui si inserisce.

Anche gli interni sono costituiti da spazi rigorosi e minimali.

Tutto risulta omogeneo, spezzato solo da qualche accenno di colore degli arredi o delle pareti e dalle ampie vetrate che lasciano filtrare la luce da uno spazio all’altro, creando armoniosi giochi di luci e ombre.

A fare da sfondo neutro e materico all’intera struttura Microtopping Ideal Work, il rivestimento polimerico-cementizio proposto da Ideal Work soprattutto per gli ambienti di tendenza e design.

 

In tonalità Charcoal, Microtopping è stato utilizzato a pavimento, sia per l’esterno, che per tutte le pavimentazioni interne. Microtopping è stato scelto per la sua capacità di donare continuità visiva tra esterno ed interno e tra gli interni stessi.

Un effetto vellutato e materico, che contrasta ma al tempo stesso si sposa con l’effetto grezzo delle pareti in cemento dei corridoi.

 

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LO SPAZIO

Più caldo e accogliente che mai, oggi il bagno supera le sue funzioni tradizionali e diviene un vero spazio di design, dedicato al  relax e del benessere in senso totale. All’arredo bagno che predilige linee pulite e forme geometriche si aggiungono così mobili che quasi potrebbero essere adatti a qualsiasi ambiente della casa, come ad esempio il tavolo con le panche o la cassettiera. I mobili di recupero in legno, come la vecchia scala o il tavolo che sembrano rubati ad un vecchio fienile, convivono perfettamente con il lampadario o la luce da tavolo vintage. L’lluminazione è soffusa e crea giochi potenti di chiaro/scuro favoriti anche dalla luce naturale

L’IDEA +

MICROTOPPING, un composto esclusivo Ideal Work, creato dall’unione di un polimero liquido e di una miscela cementizia, mescolati manualmente dall’applicatore autorizzato Ideal Work.

        SOPRATTUTTO: DAL PAVIMENTO AL MURO, FINO AI COMPLEMENTI D’ARREDO

Le pareti che fanno da sfondo e danno un effetto caldo, vellutato e materico sono state realizzate con il rivestimento Microtopping nella tonalità beige gray.

Il pavimento è sempre in Microtopping  beige gray, su cui però è stata realizzata l’acidificazione (in tonalità ebony e brown)  che regala il particolare effetto metallizato. Tale lavorazione è fatta con sali metallici colorati che penetrano nel calcestruzzo e ne cambiano chimicamente il colore per produrre effetti di colore unici e permanenti.

Il rivestimento Microtopping è stato utilizzato anche per la vasca e la cassettiera in un colore creato su misura con Black e Charcoal

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