Ogni giorno ognuno di noi riceve decine di mail che derivano dalle attività di Marketing Automation; e noi stessi abbiamo seguito lo sviluppo di alcuni progetti che utilizzano questa tecnica.
Ma è davvero un sistema vitale per vendere online? È quello che ci siamo chiesti nel quarto incontro di #GoodwillinTraning.
Se da un lato è un sistema che agevola, attraverso software che consentono di automatizzare alcune attività ripetitive di marketing, la generazione di lead, dall’altro oggi le nostre caselle di posta, email, sms etc, sono invase da questo tipo di messaggi.
Ma questi invii sono davvero efficaci per cogliere l’interesse del consumatore e persuaderlo ad acquistare i prodotti o i servizi che gli consigliamo? Analizzando alcuni casi, ci è capitato di vedere campagne il cui unico obiettivo di arrivare alla vendita oscurava tutto il resto, tra cui soprattutto lo sviluppo di contenuti di qualità. Ed è proprio uno degli errori.
Se le campagne di Marketing Automation non sono ben studiate e non apportano dei contenuti di reale interesse per i consumatori, si rischia di generare un calo degli indici di apertura che non portano altro che alla perdita di quei lead tanto desiderati.
Così, dopo aver osservato case histories relative a diverse tipologie di clienti e settori merceologici, è emerso che per ottenere dei risultati da quel “pericoloso” strumento che è il Marketing Automation non si può prescindere da quello che oggi è il re della comunicazione, il contenuto.